Perugia - Zona Madonna Alta

L’epidemia dell’insicurezza

“Ho deciso di venire da Lei perchè mi sento sempre insicuro, incapace e sento di non avere una buona autostima“, questo è uno dei più frequenti incipit di chi viene a cercare il mio aiuto per la paura di non essere all’altezza.

A seguire il racconto di una vita alla ricerca della tanto desiderata “sicurezza personale” mai conquistata.

Ma da cosa dipende questa forte insicurezza?

In alcuni casi, questa sensazione di mancanza di fiducia in sé stessi affonda le radici in esperienze infantili, come nei casi in cui, in età molto precoce, si ricevono continue squalifiche, prese in giro o previsioni negative rispetto ai propri successi/insuccessi futuri che si traducono, in gran parte dei casi, in vere e proprie “profezie che si autoavverano”.

In questi casi la persona sente di non aver mai conquistato quella fiducia in sé stessa che le avrebbe, forse, permesso di realizzarsi nella vita.

Ma ci sono anche coloro che la sensazione di fiducia in sé stessi l’hanno vissuta, sperimentata e goduta fino a quando non è accaduto qualcosa, come un evento traumatico, un incidente, un fallimento, una delusione in amore, a partire dal quale la propria sicurezza ha iniziato a vacillare.

Nel primo caso di parla di autostima mai conquistata, nel secondo di autostima perduta.

Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di autostima?

“L’autostima è la considerazione che ciascuno ha di sé stesso. L’autovalutazione che è alla base dell’autostima può manifestarsi come sopravvalutazione o come sottovalutazione a seconda della considerazione che ciascuno può avere di sé, rispetto agli altri o alla situazione in cui si trova” (definizione tratta da Dizionario Treccani).

Come sosteneva uno dei più grandi maestri della psicoterapia strategica, John Weakland, la maggior parte dei problemi psicologici è riconducibile alla tendenza a sopravvalutare o a sottovalutare noi stessi, gli altri e la realtà.

In linea generale possiamo dire che la persona con una forte insicurezza tende a sottovalutarsi e a sopravvalutare gli altri. Questa tendenza potrebbe portarla ad esempio a sopravvalutare la minima critica ricevuta e a trascurare tutti i feedback positivi ricevuti come lodi e apprezzamenti. Ne sono i tipici esempi quelle persone veramente capaci nello studio o nel lavoro che continuano a ritenere di non valere niente e vivono in preda all’ansia di sbagliare.

Questa tendenza a “sopravvalutare-sottovalutare” messa in atto da chi teme di non essere all’altezza, non fa altro che alimentare il problema dell’insicurezza. Si tratta infatti, come l’approccio strategico ha ormai dimostrato, di “tentate soluzioni”, che la persona insicura mette in atto per cercare di risolvere il problema, che, non funzionando, finiscono per incrementare la difficoltà, fino a trasformarla in un vero e proprio disturbo psicologico.

Per questo motivo è necessario interrompere il circolo vizioso che alimenta il problema andando a lavorare tempestivamente sul modo in cui la persona si relaziona con sé stessa, con gli altri e con il mondo.

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